Centro Studi MB2

Monte Bianco-Mario Bergamo, per dare un tetto all’Europa ETS

Sous le Signe du Latran

“… Se la Chiesa è sempre stata causa o pretesto di turbamento nei rapporti tra la Francia e l’Italia in modo particolare, essa non lo è stata meno nei rapporti italo-europei in generale. Questo turbamento è già potenziale nella soluzione che è stata data alla questione romana nel 1929. L’Europa, per la propria pace, per la propria unità, per la propria vita, postula un’Italia libera e tranquilla. Ma la Chiesa romana, dopo la caduta del Fascismo e la denuncia del Concordato inquieterà l’Europa. Forse non subito e non sempre in modo aperto: la Chiesa è vorace, ma lenta paziente e subdola. Del resto, ahimè, anche la costruzione dell’Europa è lenta e paziente, quale una cosmogonia. Non si dica che gli Absburgo sono spariti con la monarchia e che i Bismarck, dopo che gli Hohenzollern e la loro monarchia sono stati spazzati via, non dirigono più la Germania, e che, in fondo, ci si accontenta di un migliaio di Svizzeri installati nella vigna del gran pastore.
La Chiesa tenterà altri mezzi: non sono certo i mezzi che le mancano. Internazionale per sua essenza, intollerante per natura, la Chiesa è tuttavia tenuta, per l’andar delle cose, ad avere una sua sede territoriale nel seno d’una nazione.
Per mille ragioni, questa sede non può essere che in Europa. Per mille ragioni attinenti soprattutto alla sua costituzione e al suo programma la Chiesa sarà sempre condotta ad ergersi contro lo Stato di cui è l’ospite, poiché , anche quand’essa non è uno Stato, ne ha sempre e l’animo e il programma. Anche se proclama che il suo regno non è di questo mondo, e che al gregge essa chiede non la lana ma lo spirito, essa è portata, un giorno o l’altro, a pretendere che lo Stato divida con lei certi poteri o che glieli ceda. D’altra parte, siccome lo Stato –feudale, borghese o capitalistico- è, per sua stessa natura, autoritario e conservatore, sovente esso non domanda di meglio che intendersi con San Pietro: per aver la sua pace, o in omaggio al divide et impera .
La lotta per la laicità deve essere sempre di moda perché la chiesa e la sua potenza sono sempre di moda…”